Nel deposito di un marchio complesso per associazione politica l’UIBM, su parere del Ministero degli Interni – Servizio Elettorale, ha proposto il rifiuto alla registrazione di un marchio già in uso e già presente con propri consiglieri sul territorio nazionale sulla base della seguente motivazione:le parole sarebbero “dotate di un diretto significato politico o affinità con quelli utilizzati da partiti o gruppi politici per rendere riconoscibili i propri messaggi e divulgare le loro proposte di pubblico interesse”. La replica ha sostenuto da un lato la coincidenza di tali parole con la denominazione dell’associazione che in base all’art. 7 c.c. fa parte anche dei diritti di personalità di cui nessuno può essere privato, oltre che la tutela ex art. 8 Conv. Parigi, la presenza sul territorio nazionale dell’associazione da tempo e l’uso risalente del marchio, la mancata prova di affinità con altri partiti, la diversa ratio juris che sottende la normativa di propaganda elettorale da quella sui marchi, la monetarizzazione del simbolo dal punto di vista commerciale e il conseguente danno da mancata registrazione a tutto vantaggio di eventuali contraffattori. Attendiamo gli esiti.