Il mercato della contraffazione non va in crisi

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C’è un mercato che non risente della crisi : si tratta del il mercato del “falso”.Il Rapporto di Confartigianato, ci comunica che, la merce contraffatta vale ogni anno 200 miliardi di euro, sette dei quali soltanto in Italia.

Il nostro Paese detiene,  il valore più alto in Ue relativamente alla merce sequestrata, che tra il 2008 e il 2013 è arrivata a 334 milioni di capii equivalenti a 3.789 milioni di euro.

Leggendo il Rapporto, si coglie che i settori più colpiti dalla contraffazione sono quelli del tessile, abbigliamento, calzature, occhiali, cosmetici, giocattoli che rappresentano infatti l’89,2% dei valore delle merci sequestrate negli ultimi sei anni.

Confartigianato sottolineato che i settori più colpiti dalla contraffazione sono quelli di punta del made in Italy, con 64.322 imprese artigiane e 194.555 addetti.

Le zone più colpite sono state le imprese del Molise (-27,3% tra il 2008 e il 2013), seguite da quelle della Puglia (-24,3%), della Sicilia (-19,1%), della Basilicata (-18,7%) e della Sardegna (-17,9%).

La maggior parte della merce contraffatta proviene, dalla Cina,  con il 66,1% dei prodotti requisiti dalle autorità italiane.

La contraffazione è connotata da alcuni casi di specializzazione : la Turchia, è il principale produttore di profumi e cosmetici falsi (51,2%), ol’Egitto, per i prodotti alimentari (34,3%).

La merci maggiormente sequestrate in Italia sono :

gli accessori di abbigliamento (34,6%);

i capi d’abbigliamento (14,1%);

gli apparecchiature elettriche (9,9%);

le calzature (7,9%),gli  occhiali (7,4%);

i profumi e cosmetici (6,6%);

giocattoli e giochi (4,5%);

gli orologi e gioielli (4,1%);

i cd, dvd, cassette (1,2%);

le apparecchiature informatiche (0,5%);

In relazione alla dislocazione territoriale, la percentuale più alta di prodotti contraffatti confiscati dal 2008 è stata operato in Lazio, per un ammontare di 966 milioni di euro.

Solo in seconda posizione la Lombardia con 639 milioni, seguita dalla Campania con 574 milioni.

Dal Rapporto si evince che lo strumento più utilizzato per introdurre illecitamente  merce contraffatta è la nave, 66,1% del valore dei beni sequestrati nell’Unione Europea.

Dal Rapporto di  Confartigianato, appare come il fenomeno criminoso sia di dimensioni globali e debba essere combattuto con strumenti globali, attraverso un’azione congiunta di tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale.

I provvedimenti giuridici repressivi non sono bastevoli se non accompagnati da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea,  sul ‘made in’.