Esiste conflitto di interessi anche nelle assemblee condominiali.
Anche in un condominio, è evidente, possono nascere divergenze e spaccature tra l’interesse dei singoli inquilini e l’interesse della collettività. Ebbene, tali divergenze assumono una rilevanza anche giuridica nel corso dell’assemblea. Infatti, può essere ritenuta non valida, e di conseguenza annullabile, la deliberazione derivante dal voto di un singolo condomino che è stata effettuata in esplicito conflitto rispetto all’interesse della compagine, e che si rivela determinante per adottare una particolare decisione. Vale la pena di mettere in evidenza che gli effetti della votazione in presenza di un conflitto di interessi non vengono disciplinati dalle norme in materia, ma dalla disciplina societaria che può essere applicata per analogia alle compagini condominiali in diversi casi.
In particolare la Cassazione nella sentenza numero 10683 del 22 luglio del 2002 ha evidenziato l’identità di ratio tra società e condominio e le relative situazioni giuridiche, visto che in entrambi i casi si presenta una posizione di conflitto per la quale l’interesse del singolo, sia esso un condomino o un socio, va a scontrarsi con l’interesse generale, vale a dire del condominio o della società. Per quel che riguarda una deliberazione impugnata in quanto ritenuta viziata da un voto determinante effettuato in conflitto di interesse, il ricorrente deve dimostrare quale condomino si trova in conflitto di interesse e per quale motivo; che tale voto risulti determinante per la votazione; per quale motivo la decisione possa danneggiare l’intera compagine.
La Cassazione, nella sentenza citata del maggio del 2011, ha ribadito questa posizione. La fattispecie riguardava la vicenda di un inquilino che aveva impugnato una deliberazione sostenendo che essa dipendeva dal voto di alcuni condomini che erano in conflitto di interessi con la compagine: nello specifico, alcuni interventi di manutenzione ordinaria erano stati assegnati a imprese appartenenti ad alcuni condomini. Per la Cassazione, in particolare, per invalidare una delibera dell’assemblea di condominio è necessario che il conflitto di interessi venga riconosciuto nel caso in cui si dimostri in maniera certa una divergenza tra l’interesse istituzionale del condominio e le ragioni personali di inquilini singoli il cui voto ha contribuito a determinare la maggioranza dell’assemblea.
In altre parole, il conflitto di interessi deve essere dimostrato in maniera indubitabile.
Così ha statuito, con sentenza n. 10754/11, la Suprema Corte di Cassazione.