Anche un matrimonio brevissimo può dare diritto all’assegno di mantenimento

La Suprema Corte di Cassazione, con sentenza 23442/2013 ha statuito che anche un matrimonio di brevissima durata ed in cui entrambi i coniugi hanno continuato a vivere in case differenti mantenendo ciascuno la propria vita privata divisa dall’altro, dà diritto all’assegno di mantenimento se il marito ha un grande patrimonio immobiliare.

Per l’accertamento del diritto all’assegno, non bisogna confondere lo “stile” con il “tenore” di vita. Infatti, anche in presenza di un grande patrimonio una famiglia può scegliere uno stile di vita di rigore, ma questa costituisce una scelta che non può annullare le potenzialità di una condizione economica molto agiata.

La Corte sentenzia che bisogna tenere conto della breve durata del matrimonio solo ai fini della quantificazione dell’ assegno. Infatti, nel caso in specie, ha preso atto del notevole e indiscutibile dislivello economico delle due parti ed ha affermato che certamente esso avrebbe giustificato un correttivo maggiore se il matrimonio avesse avuto una durata maggiore.

In sostanza, quindi, la durata del matrimonio non rileva sull’assegnazione o meno dell’assegno di mantenimento, bensì sulla sua quantificazione.