Scattano le aggravanti per il mago che truffa e abusa delle clienti.
Sono applicabili le aggravanti dei «motivi abietti» e della «minorata difesa», in ragione della particolare condizione di «inferiorità psichica» delle vittime, per chi spacciandosi per un “mago” compia atti di violenza sessuale ed artifici e raggiri nei confronti di donne, approfittando della loro situazione di «disperazione». Lo ha sancito la Corte di cassazione, con sentenza n.5171/2015, col respingere il ricorso di un uomo – che si presentava come «mago Franco» – condannato a 5cinque anni e quattro mesi di reclusione.
Corte di cassazione – Sezione III penale – Sentenza 4 febbraio 2015 n. 5171